R – Operazione partigiana al Ponte Vecchio, Bassano del Grappa

Il comando della divisione Monte Grappa – costituitasi l’8 febbraio 1945 – predispone un piano di sabotaggi nell’area tra Brenta e Piave, chiedendo alla Martiri del Grappa di far saltare il vecchio Ponte degli Alpini di Bassano, unico rimasto a collegare la Valsugana con la Pianura. A condurre l’operazione sono lo stesso “Masaccio” con cinque uomini e il suo vice Cocco “Bill” con sette. Vengono preparate tre cariche di esplosivo collocate su un piccolo rimorchio trainato da una bicicletta. “Masaccio” e “Bill” indossano uniformi tedesche; gli altri la camicia nera. L’esplosione è prevista alle 19:00 del 17 febbraio, ora in cui inizia il coprifuoco. Il gruppo si muove dalla chiesa di Santa Croce e attraversa la cittadina senza destare sospetti. I problemi sorgono quando un carro agricolo attraversa il ponte con lentezza esasperante, bloccato anche da un autocarro. Il contrattempo ritarda l’accensione delle micce e l’esplosione avviene prima che le cariche incendiarie abbiano potuto allarmare i presenti. Il fragore del botto raggiunge i partigiani quando si sono allontanati di cinquecento metri dal Ponte. Purtroppo una donna e un ragazzo che transitano, nonostante il coprifuoco, rimangono uccisi. Per rappresaglia – organizzata da Alfredo Perillo – il 22 febbraio, i nazifascisti fucilano tre giovani partigiani detenuti a Vicenza, dopo averli fatti sfilare per Bassano: Cesare Lunardi, Federico Alberti e Antonio Zavagnin.

Andrea Cocco “Bill”, che assieme a “Masaccio” porta a termine l’attacco al Ponte vecchio di Bassano (Archivio Masaccio)
L’esplosione non abbatte completamente il Ponte, sul quale viene riattivato un passaggio pedonale. (Archivio Istresco)
Il Ponte vecchio dopo l’attentato dei partigiani guidati da “Masaccio” e da “Bill”. (Archivio Istresco)
S – Nascita della brigata Martiri del Grappa, Cimitero di Castion di Loria
T – Operazione partigiana, stazione ferroviaria di Castello di Godego