I – Camera ardente di Masaccio, Consorzio agrario Ramon di Loria

Il Consorzio agrario di Ramon di Loria assume particolare risalto nei giorni dell’insurrezione e della liberazione della Castellana. I rapporti tra “Masaccio” e il comando della Monte Grappa, insediato nel Consorzio agrario, sono tesi per divergenze strategiche su come contrastare i tedeschi in ritirata e su chi avrebbe dovuto prendere il controllo della situazione durante e subito dopo la liberazione. Emilio Crestani ed Ermenegildo Moro, in accordo anche con i vertici della resistenza castellana (Gino Sartor) e cittadellese (Giuseppe Armano) sono favorevoli ad una linea morbida, quasi attendista, mentre “Masaccio”, intende marciare su Bassano e minaccia analoga azione anche a Castelfranco Veneto. Una serie precisa di indizi e di avvertimenti anche oscuri (lettere di Cocco “Bill” del 21 e del 23 aprile 1945) lasciano intendere che Primo Visentin è considerato una minaccia dai badogliani che tendono a contrastare la sua leadership e che, grazie a “Pizzoni” hanno il controllo militare sulla resistenza tra Brenta e Piave.
La sera del 29 aprile 1945, il corpo di “Masaccio” viene trasportato, su un calesse, al Consorzio agrario di Ramon e i suoi uomini lo vegliano per tutta la notte. Alle 8:30 del 30 aprile, una colonna corazzata alleata arriva a Ramon. Il comandate si arresta e chiede di “Masaccio”. Saputo della sua morte, si reca con un drappello al Consorzio agrario e presenta le armi.

Cesare Sabatino Galli “Pizzoni”, il 10 marzo del 1945 viene nominato comandante del Comitato di Liberazione Nazionale Regione Veneto (CLNRV). (G. Corletto, Masaccio e la Resistenza tra il Brenta e il Piave, Grafica Veneta, ristampa, 2015).
L’allora tenente Ermenegildo Moro che assume il comando della Martiri del Grappa subito dopo l’uccisione di Masaccio. (E. Ceccato, Guerra Resistenza e rinascita di Castelfranco Veneto. La vicenda di Guido Battocchio, Treviso, Istresco 2007)
La gazzetta del Patriota, giornale della divisione Monte Grappa, anno 1, n. 3. (Archivio Masaccio)
Alfredo Perillo (a dx) responsabile dell’ordine pubblico nel bassanese per conto delle truppe di occupazione tedesche. (E. Ceccato, Guerra Resistenza e rinascita di Castelfranco Veneto. La vicenda di Guido Battocchio, Treviso, Istresco 2007)
L’ordine diramato dal Comando unico regionale relativo alle azioni da mettere in atto tra il 26 e il 27 aprile 1945. (Archivio Masaccio)
29 e 30 aprile 1945: picchetto partigiano alla camera ardente di Masaccio allestita nel Consorzio agrario di Ramon di Campagna, sede del comando della Divisione Monte Grappa.
(E. Ceccato, La morte del comandante partigiano “Masaccio”: delitto senza castigo. Il sangue dei “vincitori” e l’impunità dei massacratori del Grappa e della Pedemontana, Padova, Centro Studi Ettore Luccini 2009)
J – Morte di Masaccio, Case Piotto, Loria
K – Primo Visentin segretario del PNF, Casa del fascio, Loria
L – Punto di riferimento per i partigiani, Canonica di Loria
M – Rappresaglia nazista: incendio di Spineda
N – Agguato a Cazzavillani, via Castellana, fra S. Vito di Altivole e Asolo
O – Primo Visentin professore di lettere presso l’Istituto magistrale Santa Dorotea, Asolo
P – Riunioni partigiane, Cimitero di Mussolente
Q – 26 settembre 1944: impiccati del Rastrellamento del Grappa, viale dei Martiri
R – Operazione partigiana al Ponte Vecchio, Bassano del Grappa
S – Nascita della brigata Martiri del Grappa, Cimitero di Castion di Loria
T – Operazione partigiana, stazione ferroviaria di Castello di Godego