Don Giuseppe Menegon

Giuseppe Menegon (1907-1992) è cappellano militare durante la guerra d'Etiopia, successivamente, dal 1937 al 1988, per oltre cinquant'anni, esercita il ministero sacerdotale a Loria (dal 1945 come parroco).
Nel paese assume un ruolo sempre più importante, soprattutto dopo l'8 settembre, quando si trova a mediare tra fascisti, tedeschi occupanti e bande partigiane, mantenendo anche contatti con la missione alleata MRS che gli permette di avere un canale con Alleati e badogliani. Il suo obiettivo è quello di preservare la popolazione dalle violenze, assumendo un ruolo il più possibile super partes e di mediazione, tanto che alla fine della guerra aiuta dei fascisti che temono di incorrere nelle vendette dei partigiani.
Nel novembre del 1943, dopo essere stato arrestato per una delazione, viene in contatto a Padova con il giudice tedesco maggiore Albert Kaiser che doveva valutare la sua posizione. Don Menegon viene liberato e inizia uno stretto rapporto con il giudice. Numerosi sono i casi che vedono il prete intercedere presso il giudice per liberare gli arrestati. Diverse sono le persone salvate grazie a questo rapporto che si interrompe quando Kaiser viene richiamato in Germania. Questo canale di comunicazione privilegiato accentua l'acredine delle autorità fasciste nei suoi confronti.
Il capitale di consenso che don Menegon sa costruire durante i difficili mesi dell'occupazione si traduce, dopo la Liberazione, nell'assoluta preminenza politica della Democrazia Cristiana che, nelle elezioni del 1948, ottiene a Loria il 97% dei consensi.